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giovedì 5 gennaio 2012

Burt Munro
Burt Munro nasce nel 1899 in un piccolo paese della Nuova Zelanda: Invercargill. Nel 1915 acquista la sua prima motocicletta (una Duglas) 



Intervista al regista Roger Donalson

Che cosa l’ha attratta nella storia di Burt Munro?

Il bello della Nuova Zelanda è che se sei determinato a fare una cosa, quella cosa può realizzarsi. Non sei ostacolato dalla burocrazia o dai preconcetti di gente che credere di sapere cosa sia un cineasta o che tipo di formazione tu debba avere, o se hai i mezzi sufficienti. Questo è un paese che ha sempre sposato la filosofia del “buttati e fallo”, e Burt Munro aveva proprio questa mentalità.

Munro ha deciso di trasformare la sua vecchia Indian del 1920 nella moto più veloce del mondo, e si è lanciato in questa impresa come solo un neozelandese saprebbe fare. Noi la pensiamo così: prendi quello che hai e sfruttalo al meglio, senza stare a lagnarti di quello che non hai. Sono andato a conoscere Burt Munro perché io e il mio collaboratore, Mike Smith, avevamo la passione per le moto. Avevamo sentito parlare di questo vecchietto, Burt Munro, che stava giù a Invercargill, e aveva una motocicletta che si diceva avesse battuto un record di velocità su strada. Lo abbiamo contattato, e lui ci ha invitato a Invercargill. Ha detto. “Venite qui a vedere la mia moto!”. Mi ricordo ancora quando siamo arrivati a Bainfield Road, dove abitava Burt. Erano circa le undici di sera, e Burt era così contento di vederci che non ha resistito e ha voluto subito farci vedere la moto. Così, l’ha portata fuori in cortile e ha avviato il motore. Il rumore era assordante, e dopo qualche istante le luci hanno cominciato ad accendersi nelle case vicine, e la gente gli urlava dalle finestre: “Burt, vecchio bastardo, spengi quel motore!” Questo era Burt Munro. Fin dal quel primo momento ho deciso che avrei voluto fare un film su di lui. E siamo riusciti a convincere Burt a tornare in America – cosa che non aveva nessuna intenzione di fare, nel 1971 – promettendogli che avremmo coperto noi tutte le spese. Così, Mike, Burt ed io siamo partiti per l’America. Io e Mike avevamo noleggiato una Mustang, e Burt si era comprato una vecchia Chevrolet, che correva come la Mustang. Per riprenderlo mentre guidava da Los Angeles a Bonneville, lo superavamo a 150 all’ora, e quando avevamo sistemato la cinepresa, Burt ci superava di nuovo. Lo abbiamo seguito fino a Bonneville, e lì abbiamo girato il documentario che poi è stato trasmesso dalla televisione neozelandese, nel 1973.
Si intitolava Offerings to the God of Speed ("Offerte al Dio della Velocità"), le parole scritte col gesso nel vecchio capanno in cui Burt viveva.




Durante la sua vita Burt non era molto conosciuto al di fuori dell'ambiente motociclistico, divenne un "eroe" per il popolo neo zelandese solo dopo l'uscita del film "The World's Fastest Indian" nel 2005. La memoria di Burt è stata accolta nel celeberrimo Motorcycle Hall of Fame Museum.




FILM:  "INDIAN: LA GRANDE SFIDA" con Anthony Hopkins - 2005


Un sogno rincorso per tutta la vita. E' questa la storia di Burt Munro, bizzarro personaggio neozelandese di Invercargill, appassionato di moto di corse e di velocità che dopo aver passato buona parte della sua esistenza a mettere a punto la sua motocicletta, un Indian Twin Scout del 1920 , parte alla volta delle saline di Bonneville, nello Utah, dove effettuare l'ultima messa a punto per stabilire il record di velocità. A tutt'oggi il record di categoria di 305.89 km/h stabilito da questo cocciuto centauro nel 1967 è rimasto imbattuto e per tutti i motociclisti Burt Munro è diventato un mito e la sua storica impresa una leggenda.

Grazie all'impegno di Roger Donaldson e alla magistrale interpretazione del premio oscar Anthony Hopkins, la vicenda rivive nel film "Indian, la grande sfida". Il film racconta il viaggio di Burt Munro a Bonneville, negli anni '60 e oltre a riproporre le atmosfere di quegli anni fa rivivere la magia di un uomo che per tutta la vita ha inseguito un sogno e che diceva: "Se è dura, lavora più duramente. Se è impossibile, lavora ancora più duramente. Metticela tutta, ma vai fino in fondo". A interpretare questo eccentrico ma simpatico personaggio è stato chiamato Anthony Hopkins che grazie alla sua interpretazione riesce a esprime tutta la forza, la determinazione, la creatività, il fascino e la stravaganza di un personaggio come Burt Munro, visto attraverso gli occhi di un regista che lo ha conosciuto, in occasione di un precedente documentario girato, e che non ha mai rinunciato a raccontarne tutta la storia.