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mercoledì 19 settembre 2012

Economia

> Nuovo Ordine Mondiale 



















ELITE FINANZIARIA - L'elite finanziaria globale - compresi i membri o dei rappresentanti delle famiglie Rockefeller, Rothschild e Morgan - tengono riunioni segrete e prendono importanti decisioni in gruppi chiusi, come il Council on Foreign Relations o il Bilderberg. Questi piani vengono poi attuati in tutto il mondo, consolidando ulteriormente la ricchezza materiale ed il controllo globale.




BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI - La BRI è la banca centrale delle banche centrali con sede a Basilea, in Svizzera, controllata dall'elite finanziaria. Dispone di 60 banche centrali aderenti, ma è gestita principalmente da banchieri degli Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Svizzera, Italia e Giappone. Funziona con poca trasparenza, è un organo sovranazionale non eletto da alcun cittadino, è indipendente dai governi nazionali, anche se ha un controllo significativo sul sistema finanziario globale, stabilendo i requisiti per la riserva monetaria, la somma di denaro che le banche di tutto il mondo devono avere in riserva.
In Ameria la Federal Reserve attua una riserva del 10%, in Europa la BCE applica una riserva del 2%. Il denaro posto a riserva è quello che esiste materialmente nei conti di deposito, tutta la restante percentuale rappresenta denaro creato dal nulla dalle banche.

BANCHE CENTRALI INTERNAZIONALI - i banchieri centrali utilizzano la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale (FMI) per fare profitti e acquisire le risorse vitali dei paesi a cui concedono il prestito, i quali spesso finiscono per essere depredati delle loro risorse, portando la loro economia alla bancarotta. Per ogni dollaro che gli Stati Uniti conferiscono a queste banche, le società statunitensi - come ad esempio Halliburton, Exxon Mobil, o la Bechtel (controllate dalla élite economica) - ricevono più del doppio di tale importo nei contratti con queste banche internazionali.

LE BANCHE CENTRALI NAZIONALI - Quasi tutti i paesi hanno una banca centrale, di cui le banche commerciali sono membri. Le banche centrali fissano i tassi di interesse e determinano la quantità di moneta in circolazione. Inoltre prestano denaro ai governi in cambio di Titoli di Stato, gravati di una scadenza per il rimborso e di interessi da pagare. Tutto ciò tende a generare un debito pubblico infinito e matematicamente impossibile da sanare con l'attuale struttura economica. (N.B.: ogni anni l'Italia paga circa 80-90 miliardi di interessi solo sul debito).

LE GRANDI BANCHE COMMERCIALI - Le grandi banche offrono prestiti alle società a tariffe speciali, permettendo loro di fare affari. Ciò mette le banche in una posizione di potere, al di sopra delle corporazioni e del popolo, perché il finanziamento è ciò che permette alle aziende di andare avanti con i loro progetti e ai cittadini di finanziare il mutuo della casa o il prestito per comprare un'automobile nuova.

CORPORATOCRAZIA - Questo livello di potere riguarda le grandi multinazionali che, finanziate dalle banche, arraffano "pezzi di Stato", ossia nelle loro mani finisce la gestione di beni e servizi che prima erano in mano pubblica. Tutto ciò avviene grazie la complicità di banche e politici.

GOVERNO - I politici hanno il compito di fare da filtro tra le banche\corporations e la gente. Ogni partito politici è nella maggior parte dei casi finanziato dalle stesse banche e, quindi, una volta eletto è sottomesso al volere dell'oligarchia bancaria. Si spacciano per rappresentanti del popolo, ma in realtà rappresentano il diktat imposto dall'elite finanziaria.

LE PERSONE, IL PIANETA E TUTTI GLI ESSERI VIVENTI - al livello più basso della piramide troviamo la maggioranza delle persone su questo pianeta e tutte le altre forme di vita. A partire dal 2010, uno su sette individui sul pianeta non ha abbastanza da mangiare e la maggior parte degli ecosistemi stanno rischiando di scomparire.
Il popolo è costretto a SUBIRE il diktat imposto dai vertici della piramide: 

- lavorare per sopravvivere e consumare
- seguire le cure della medicina ufficiale che rappresentano solo un business per le case farmaceutiche, mettendo al bando cure di medicina alternativa che diano benefici sostanziali per la salute dell'essere umano e risultano essere dei rimedi naturali e dai costi contenuti;
- stile alimentare (codex alimentarius) che genere malattie per l'essere umano e provoca la morte di altri esseri viventi;
- utilizzo di risorse energetiche che generano inquinamento, danneggiano la salute e comportano sacrifici economici, ostacolando l'attivazione di processi basati sull'energia libera (free-energy), che può essere infinita, gratuita per tutti e atta a non danneggiare la nostra salute e l'ambiente circostante.

Viviamo in un sistema governato dall'elite finanziaria. Solo l'informazione potrebbe rendere libero il cittadino, permettendogli di conoscere il reale funzionamento del sistema economico, capire il problema ed proporre valide soluzioni (sovranità monetaria, democrazia diretta, energia gratis, reddito di cittadinanza, etc.) per rovesciare il sistema.


 
Oggi per avere notizie dei Rothschild basta aprire un giornale finanziario, e se si legge che la multinazionale X si è unita con la transnazionale Y, sicuramente lo ha fatto sotto l'insegna dello scudo rosso. Sono fusioni il cui unico scopo infatti è la creazione di megacorporazioni, amministrate da pochissimi, e composte da migliaia di holding e affiliate. Sono operazioni però che necessitano di molti soldi, liquidi e disponibili, e chi, se non grossi banchieri, ha accesso a tali risorse?

Queste sono solo alcune delle più note società mondiali controllate dal rosso scudo di Amshel Mayer: De Beers, diamanti. Enron, fallita di recente. Telecom, France Telecom, Deutch Telekom, Alcatel, Eircom, Mannesmann, AT&T, BBC. E poi Petro China, Petro Bras, Canal+ , Vivendi, Aventis, Uniliver, Royal Canin, Pfaff, Deutch Post……..e tante altre. In Italia abbiamo Tiscali, Seat Pagine Gialle, Eni, Rai, Banca di Roma, Banco di Napoli, BNL, Banca Intesa, Bipop-Carive, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca , Finmeccanica……..e la lista è appena iniziata.

Forse non siamo davanti ad una cospirazione globalizzata alla Orwell, ma possiamo almeno farci sorgere il dubbio che una potente famiglia che finanziava le guerre, senza badare ad una fazione piuttosto che ad un'altra, che finanziava le ricostruzioni post-belliche, che finanziava Governi e governanti, Sovrani e regnanti, non lo faccia ancora oggi?


Economia



esempio:
- Apple
iphone 5
il ragionamento di Paul Krugman, noto economista già Premio Nobel,
L'economista, aggiunge un dettaglio parecchio significativo:
La spesa aumenta quando si crea e si percepisce l'obsolescenza: quando cioè una nuova generazione di prodotti induce i consumatori a sbarazzarsi dei vecchi per acquistarne di nuovi.
La Apple è bravissima a trasformare ogni evoluzione di una sua creatura - melafonino, iPad o computer non importa - in un qualcosa di necessario, di irrinunciabile. Se anche altri riuscissero a mutuare questo modello, sarebbe interessante calcolare quali sarebbero le ricadute sull'economia. E non solo su quella americana.
LA QUALITA', LA TECNICA, L'INNOVAZIONE <- ISTRUZIONE, RICERCA
Filosofia: se la tecnologia non esiste, dobbiamo inventarla. Se un componente non è abbastanza piccolo, possiamo reimmaginarlo. Se il problema sono le consuetudini, bisogna lasciarsele alle spalle. 

Sul New York Times ha scritto, in estrema sintesi, che non è una maggiore spesa a trainare l'economia e che se un miglioramento c'è è solo congiunturale, non certo strutturale. Per capirci, passata l'ubriacatura si ritorna al punto di partenza a meno di non investire questo denaro, suggerisce Krugman, in infrastrutture ed educazione.

- Germania
La Germania è una delle nazioni economicamente più sviluppate del mondo. Terza per volume di scambi in dollari[1] e prodotto interno lordo, è la quinta per potere d'acquisto[2] e la prima d'Europa.
Come nella maggior parte dei Paesi industrializzati, anche in Germania il settore economico prevalente è quello dei servizi (terziario), comprendente turismo, commercio, banche, assicurazioni, media, che contribuisce a circa il 72% del PIL.
Ancora l'oggi l'industria produce il 27,1% del prodotto interno lordo, ed è dominata dai settori automobilistico (oltre un quinto delle esportazioni), siderurgico, chimico, elettronico e dei macchinari. Il Paese è anche un buon produttore di carbone e gas naturale. All'interno delle 500 imprese con maggior fatturato a livello globale, 37 hanno sede in Germania. Le dieci più grandi sono Daimler, Volkswagen, Allianz, Siemens, Deutsche Bank, E.ON, Deutsche Post, Deutsche Telekom, Metro AG e BASF.[3] Tra le imprese con più forza lavoro vi sono Deutsche Post, Robert Bosch GmbH ed Edeka.[4] Marchi noti a livello mondiale sono Mercedes-Benz, SAP AG, BMW, Adidas, Puma, Audi, Porsche, Volkswagen, Infineon, Henkel e Nivea.[5]

La formula Krugman per uscire dalla crisi

"Quella che attraversiamo  -  risponde  -  la chiamo la Depressione Minore, per distinguerla dagli anni Trenta. La differenza è meno sostanziale di quanto si creda. Anche allora ci fu una prima recessione, poi una ripresa inadeguata, poi la ricaduta. I tassi di disoccupazione reali di cui soffriamo non sono tanto inferiori a quelli di allora. E se guardiamo al numero di disoccupati a lungo termine, che qui in America restano oltre i 4 milioni, siamo proprio a livelli da anni Trenta".

Il messaggio, martella con insistenza è che il male va combattuto, oggi come allora, con un deciso intervento statale. "Abbiamo bisogno che i nostri governi spendano di più, non di meno  -  sintetizza il 59enne docente alla Princeton University  -  perché quando la domanda privata è insufficiente, questa è l'unica soluzione. Assumere insegnanti. Costruire infrastrutture. Fare quello che fu fatto con la seconda guerra mondiale, possibilmente scegliendo spese utili".

Quell'avverbio "subito" che tuona nel titolo del suo libro, Krugman lo esplicita senza esitazioni: se l'Occidente applicasse la ricetta giusta, potremmo essere fuori da questa crisi in 18 mesi. Un anno e mezzo! Attenzione: questa non è una promessa da comizio elettorale. Il bello di Krugman, quello che ti affascina nel personaggio, è l'impegno con cui tiene insieme il suo "ruolo pubblico", di opinionista schierato e aggressivo, con il rigore scientifico del teorico che macina grafici e statistiche come un computer. Capace di passare dall'uno all'altro in pochi istanti, per rispondere all'obiezione politica principale: la sua ricetta oggi appare inascoltata, inapplicabile, impraticabile, perché siamo terrorizzati dal livello del debito pubblico.

Non è solo un problema europeo. Anche qui negli Stati Uniti 15.300 miliardi di dollari di debiti, quasi il 100% del Pil, sembrano un ostacolo insormontabile per la sua terapia keynesiana. "Falso, falso  -  risponde secco  -  anzitutto dal punto di vista storico. In passato gli Stati Uniti ebbero un debito ancora superiore, durante le seconda guerra mondiale; la Gran Bretagna per quasi un secolo. Il Giappone ha tuttora un debito statale molto più elevato in percentuale del suo Pil eppure paga interessi dello 0,9% sui suoi buoni del Tesoro. Quindi non esistono soglie di insostenibilità come quelle che ci vengono propagandate. Inoltre è dimostrato, e lo vediamo accadere sotto i nostri occhi, che in tempi di depressione le politiche di austerity aggravano il problema: accentuano la recessione, di conseguenza cade il gettito fiscale, così in seguito ai tagli il debito aumenta anziché diminuire".

Un'altra obiezione frequente alla sua ricetta keynesiana, riguarda la qualità, l'efficacia, la rapidità della spesa pubblica. La macchina burocratica è spesso inefficiente, non solo nell'Europa mediterranea ma anche qui negli Stati Uniti. Krugman ha una risposta anche a questo. "La prima cosa da fare  -  spiega  -  è cancellare l'effetto distruttivo dei tagli di spesa. Per esempio, qui negli Stati Uniti, bisogna cominciare col ri-assumere le migliaia di insegnanti licenziati a livello locale. Queste sono manovre di spesa dagli effetti istantanei. In Europa, la manovra equivalente è restituire le prestazioni del Welfare State che sono state ingiustamente tagliate".

Veniamo dunque al malato più grave del momento: l'eurozona. A questo paziente in coma, Krugman sta dedicando un'attenzione smisurata. Spesso i suoi editoriali sul New York Times sono duri attacchi all'austerity d'impronta germanica, appelli ai dirigenti europei perché rinsaviscano prima che sia troppo tardi. "Guardate cos'è accaduto all'Irlanda  -  dice  -  cioè a un paese che si può considerare l'allievo modello, il più virtuoso nell'applicare le ricette dell'austerity volute dal governo tedesco. L'Irlanda ha avuto una finta ripresa e poi è ricaduta nella recessione. All'estremo opposto ci sono quei paesi asiatici, dalla Cina alla Corea del Sud, che hanno manovrato con energia le leve della spesa pubblica, e così hanno evitato la crisi".

Uno schiaffo nei confronti della finanza globale, che il premio Nobel considera legittimo e benefico (per l'Islanda). E su questo conclude toccando una questione scottante: perché anche la sinistra quando va al potere diventa succube dei banchieri? Perché Obama all'inizio del suo primo mandato nominò così tanti consiglieri legati a Wall Street? La risposta di Krugman è fulminante: "Perché danno la sensazione di sapere. Sono davvero impressionanti, quelli di Wall Street: danno a intendere di capirne qualcosa, anche dopo avere distrutto il mondo, o quasi".

Conclusioni:
Ma SE LE BANCHE RIDUCONO IL CREDITO E IN PIU' LO STATO RIDUCE LE SPESE E AUMENTA LE TASSE, allora LA MONETA SI RIDUCE NELL'ECONOMIA.


Ora, se c'è inflazione elevata o crescente velocemente e anche una buona crescita reale dell'economia, questa riduzione di moneta può essere utile, per tenere a freno l'inflazione (se si limita ad un anno o due)
Questo meccanismo è stato capito in qualche modo dopo la Grande Depressione, per cui da allora succedeva quasi sempre così: se le banche avendo esagerato di colpo riducevano il credito, gli stati compensavano questa distruzione di moneta con qualche cosa d'altro, riducevano le tasse o aumentavano la spesa, insomma incassano meno di quanto spendono in modo da CREARE MONETA PER LE FAMIGLIE ED IMPRESE.

Quindi se sei in una situazione con inflazione bassa, recessione e le banche che riducono il credito (che costituisce MONETA!) allora bisogna che lo Stato stampi MONETA in misura proporzionale per evitare una brusca riduzione del reddito. La quale riduzione del reddito poi porterebbe a fallimenti e default, i quali a loro volta a catena spingerebbero le banche a ridurre il credito ulteriormente, lo stato a perdere entrate e a dover aumentare tasse per pareggiare il bilancio ecc.. in una spirale in cui la moneta si riduce e il reddito si riduce automaticamente. Se lo stato non è in grado di andare in deficit e le banche ad un certo punto di aumentare il credito di nuovo questo meccanismo ti crea la Grande Depressione. Questo è quello che è successo in sintesi in America e altri paesi negli anni '30, il sistema bancario era paralizzato e lo stato non era in grado di spendere a sufficienza per cui la moneta veniva distrutta, calava del -30% e con lei il PIL calava del -30%.

IN UN'ECONOMIA MOLTO INDEBITATA, IN RECESSIONE E CON BASSA INFLAZIONE NON PUOI RIDURRE SIMULTANEAMENTE IL CREDITO E IL DEFICIT PUBBLICO.

In sostanza la moneta deve aumentare ogni anno almeno di un 3-5% in qualche modo perchè il reddito nazionale cresca. Tu puoi anche lavorare molto e tanti altri come te e altri ancora essere disposti a lavorare di più, MA SENZA MONETA HAI DISOCCUPAZIONE E L'ECONOMIA SI CONTRAE ANCHE SE LA GENTE VORREBBE LAVORARE. Anche se la popolazione non è pigra e indolente, anche se sono americani, giapponesi o tedeschi e non greci e boliviani si ritrovano in decine di milioni ad essere disoccupati con le aziende che chiudono. E tutti si chiedono come mai visto che tante gente lavora bene come prima, tanti vorrebbero lavorare e ci sono tante tecnologie utili

Ma milioni di persone non possono lavorare perchè: i) le banche gonfiatesi troppo e piene di "sofferenze" riducono il credito; ii) lo stato passa all'"austerità" e alle stangate fiscali per ridurre il deficit, per cui assorbe denaro dal pubblico;  e iii) le esportazioni non salgono rispettono alle importazioni come valvola di sfogo. Per cui LA MONETA NELL'ECONOMIA SI RIDUCE SEMPRE.


In conclusione: la situazione attuale è di enorme accumulo di debito, bassa inflazione, crescita zero e tasso di cambio sopravvalutato. Per evitare la spirale della depressione devi
i) svalutare la moneta oppure
ii) aumentare il defici pubblico stampando moneta oppure
ii) fare aumentare il credito alle banche (ad esempio nazionalizzandole o garantendole dallo stato).
SENZA MONETA L'ECONOMIA MODERNA SOFFOCA!

istruzione e ricerca, lavoro, credito a famiglie e imprese, consumi e spese, crediti erogati da banche, spesa pubblica in aumento, bilancio pubblico

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martedì 11 settembre 2012

frasi

" Non conosceremo mai l'amore di un genitore fino a quando noi stessi lo diventiamo "



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"frasi"


"  Una persona senza il senso dell'umorismo è come un carro senza molle.
E' scosso da ogni sassolino sulla strada. "

Henry Ward Beecher -

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"frasi"

" Nel mondo c'è quanto basta per la necessità dell'uomo ma non per la sua avidità "

- Mohandas Karamchand Gandhi -

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"frasi"

" Non si diventa ricchi per quello che si guadagna ma per quello a cui si rinuncia "

- Henry Ward Beecher -
 


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"frasi"

" Il capitale non è malvagio in sè; è il suo uso sbagliato che è malvagio.
 Il capitale, in una forma o un'altra, sarà sempre necessario "

- Mohandas Karamchand Gandhi -
 


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